Una sua descrizione e presentazione del suo allevamento:
Salve a tutti. Il mio è un piccolo allevamento di 20 soggetti, compresi “vecchietti” e femmine sterilizzate. I miei Poms vivono in libertà totale, mentre i pochi “viziati” alloggiano in casa, è così anche per i cuccioli senza gabbie e ne trasportini.
Come è nata la passione per la cinofilia? Ci parli del suo primo cane:
Sin dai 10 anni ho avuto una passione per tutti i cani in generale. La prima cagnolina che entrò nella mia vita fu una piccola meticcia bianca e nera, voleva essere indipendente e furbescamente la sera si intrufolava in casa per venire a dormire con me.
Sappiamo che lei alleva anche altre razze, quali? Perché la scelta di tali razze ed in ultimo, come è arrivato alla decisione di allevare lo Spitz tedesco nano?
Ho iniziato ad allevare Yorkshire e Spitz tedeschi, parliamo degli inizi anni 80′; col tempo subentrarono i Pomerania e da lì decisi di allevare esclusivamente Poms.
Quali criteri dovrebbe sempre seguire un bravo allevatore?
In primis una grande passione e poi acquistare soggetti di eccellente qualità con dei pedigree importanti.
Come deve essere un Pomerania?
Un buon Pomerania l’esperto lo vede da lontano! Iniziamo dalla morfologia: corpo compatto e quadrato, testa portata alta e perpendicolare all’anteriore, rapporto cranio/muso 2:1, occhi di media grandezza e leggermente obliqui, naso ben pigmentato nero come le labbra ed il contorno occhi. Spalle con angolo di 45 gradi, così come il posteriore, garretti perpendicolari al suolo, coda attaccata alta, anteriori e posteriori appiombati ben larghi; con queste caratteristiche il vostro Pom camminerà correttamente; piedi da gatto con carpi flessi a 15%
“Mie considerazioni personali o sfumature”
Lo stop a 90 gradi da un’espressione bellissima, in pratica gli occhi ed il naso formano un triangolo perfetto. Una buona spinta nel posteriore, aiuta il cane a distinguersi molto bene, una giusta toelettatura è meglio di un grooming esagerato; un carattere esuberante ma gestibile è molto importante. Curare continuamente i piedi e le unghie. Spruzzare con un nebulizzatore acqua prima di presentare il vostro Pom.
Ci Parli del rapporto con i suoi colleghi e di eventuali collaborazioni:
In Italia la collaborazione tra colleghi è molto complicata e se c’è finisce molto presto. E’ una mentalità che stenta a partire, sarebbe una grande opportunità per tutti noi!
Sappiamo che in 40 anni di allevamento, e di verifiche zootecniche (esposizioni canine), ha ottenuto e raggiunto dei risultati anche all’estero che in Italia nessuno vanta, come la fa sentire?
E’ stato un grande orgoglio per me aver ottenuto risultati all’estero, dal Brasile, Sud Africa, Olanda, Slovenia, Croazia, Austria, Danimarca, Grecia, Francia, etc.. Ma la cosa che mi ha più soddisfatto è stata la conoscenza diretta alle Expo mondiali di grandi allevatori. Osservare, capire e imparare molto da loro è stato per me fondamentale.
Come e quando è stata la sua prima esperienza in Expo?
La mia prima Expo è stata come per molti, una regionale, una soddisfazione pura! Ho presentato tra soggetti di cui due Yorkies e una piccola Spitz nera; bene ho vinto con tutti e tre! Quel giorno conobbi il giudice che mi giudicò, per me è stata una persona importante perchè mi ha dato l’input per partire a competere. Il primo salto di qualità, fu l’esperto giudice Sig. Carlo Cochetti (Allevatore di Barboni con affisso La Perla Grigia), padre dello stesso stimato ed esperto giudice Francesco Cochetti. Il giudice mi disse: ha una femmina di Spitz molto carina e con colore non comune, la presenti perchè ne vale la pena. Detto fatto! In sei Expo, sei 1° Eccellente e quindi Campionessa italiana, la prima omologata 1988.
Fin dalla sua adolescenza, di tanti cani suoi campioni e non, ce né uno in particolare a cui era, od è molto legato e che gli è rimasto nel cuore, ce ne parli:
Tra i tanti cani allevati ed avuti, non posso non spedare una parola, forse molto di più, per il Sir Powerpom Casinò Royale (Kevin), figlio di NOBLE BORN TO PERFORM (Jag) e nipote dell’immenso numero 1 al mondo Puffpride Sweet Dream, conosciutissimo con il suo nome Parker.
Kevin è stato per me un vero figlio più che un cane, abbiamo vinto insieme così tanto, che per noi si sono aperte le porte della notorietà a livello Nazionale, Internazionale e mondiale. Inconfondibile con il suo colore intenso ed espressione unica.
Lei è il fondatore del C.I.S. (Club Italiano Spitz), come e quando ha realizzato la creazione del Club? E fino a quando ha avuto la carica di presidente?
Ho fondato il Club Italiano Spitz a novembre del 2011 e sono stato presidente fino al 2017. In questo momento caotico della razza, dove “tuitti sanno tutto” ci sarebbe molto da lavorare, ma veramente tanto. Molti soci sono scontenti della situazione attuale, ma sicuramente il Consiglio dimostrerà di essere all’altezza della situazione. Il Boom della razza e lo standard con le sue modifiche, hanno apportato un ulteriore cambiamento e confusione per molti soci ed allevatori.
Ad oggi tornerebbe a capo di un Club e perchè?
Assolutamente NO, visto il caos generale, non credo sia fattibile; spero comunque e auguro al Club di riprendersi dopo tante delusioni interne ed esterne al C.I.S.
Per lei quanto è importante lo standard di razza?
Parlare dello standard è importante cari amici del gruppo “The Best Of Pomeranians”, dovete leggere assolutamente lo standard e interpretarlo bene, dovete credere nel TIPO IDEALE, e non alle vostre idee e gusti personali, ma per come deve essere un Pom o un Klein (piccolo Spitz). Si vedono soggetti totalmente diversi, cuccioli super lanosi, cani che camminano male, ipertipici, teste a mela, occhi enormi e assi cranio facciali divergenti. Datevi da fare perchè il mondo va avanti e noi siamo indietro.
Quale aspetto tiene maggiormente in considerazione per la scelta dei soggetti in accoppiamento?
Per quanto riguarda la riproduzione e i soggetti da usare, io mi sono sempre basato sull’importanza del pedigree: usare femmine corrette è fondamentale (ce ne sono veramente poche).
Le conoscenze di genetica, quanto sono importanti?
Per quanto riguarda la valutazione di un cucciolo, l’allevatore dovrebbe attenersi alle regole fondamentale dell’etica professionale. Un buon cucciolo deve avere in primis una buona struttura, pelo sano “mai lanoso” e buona salute. Basilare è la visione del cucciolo a terra ed in movimento.
Quanto dedica allo studio?
Ho dedicato e dedico gran parte delle mia vita.
Visto che la questione prezzo del cucciolo sembra essere di prima importanza, cos’è che definisce il prezzo di un cucciolo in Allevameto? Qual è tutta la prassi che aggiunta alla qualità, fa si che si arrivi a definirlo?
Definire un prezzo è sempre difficile a 2/3 mesi, dopo i 5/6 mesi si potranno valutare in modo migliore i prezzi di un cucciolo. Non esiste un cucciolo di poche settimane “promettente da show” o un cucciolo senza difetti, diffidate da chi usa queste frasi, un buon allevatore non lo direbbe mai!!
Qual è la prima domanda che in genere le pone un possibile acquirente, e invece quello che dovrebbero chiedervi per entrare nella vostra lista bianca e non in quella nera? Come li seleziona i futuri proprietari?
La domanda che mi sento dire da un eventuale acquirente è la disponibilità di un cucciolo. Cestino direttamente chi mi chiede il prezzo senza vedere un piccolo Pom (lista nera). L’eventuale acquirente che mi domanda: della linea di sangue, dei risultati avuti dai genitori e nonni, si metterà nella (lista bianca)!
Perchè si dovrebbe continuare a selezionare questa razza?
E’ un nostro dovere continuare a selezionare questa razza!
Cosa ne pensa delle mode attuali? (Cani fuori standard, troppo pesanti, accoppiamenti tra dilazioni, ricerca di colori da non incentivare, ecc. ecc.)?
La moda, brutta questione! Molte razze hanno passato questo momento, risultato? Pessimo! Il tipo cambia in maniera negativa verso il basso per via del commercio spudorato. Sono dell’idea che qualsiasi allevatore debba essere munito di uno speciale patentino (allevare è una responsabilità). Gli accoppiamenti sono da rispettare, per avere buoni risultati, evitare colori misti o soggetti con macchie di diverso colore.
La vita dell’allevatore non è semplice… Ma a chi consapevole di tutto volesse entrare in questo mondo, quali “comandamenti” e consigli darebbe?
La regola numero 1 per un nuovo allevatore, è avere molta passione, quasi una vocazione e tanta pazienza, che verrà ripagata con tanti e piccoli dolcissimi cuccioli. Buon lavoro!
Che alimentazione da ai suoi suoi soggetti, in particolare fattrice e cuccioli?
Io cucino da 40 anni il cibo per i miei Poms, sicuro al 100% che è l’alimentazione migliore!
Come ultima domanda vorrei chiederle, quali sono i suoi progetti futuri?
Bella domanda! i miei progetti sono molto interessanti con inizio a breve termine..
Intervista a: Riccardo Gentili (Stardust Kelly’s Kennel)
A Cura Di: Elena Petrucci (The Best Of Pomeranians) Gruppo Facebook (Con consenso riportata sul blog)